L’Anfiteatro di Pozzuoli è, rispetto a quello dell’antica Capua, il secondo per ordine di grandezza degli anfiteatri campani e, rispetto al Colosseo, il terzo degli anfiteatri d’Italia. Costruito probabilmente sotto il regno dell’imperatore Vespasiano, poteva contenere fino a 40.000 spettatori! Oltre al piano dell’arena, ben conservati sono i sotterranei del monumento, protetti per secoli dallo spesso strato delle eruzioni e delle alluvioni.
Il Tempio di Serapide è uno dei monumenti più
noti e rappresentativi dei Campi Flegrei: si trova
nella zona più vitale del centro di Pozzuoli, a pochi
passi dalle banchine del porto. Verso la metà del
‘700 il re Carlo di Borbone, incuriosito da grandi
colonne di marmo cipollino che affioravano da
un fondo noto come “Vigna delle tre colonne”,
(Antonio Niccolini, ”Descrizione della gran Terma
Puteolana, volgarmente detta Tempo di Serapide”,
Stamperia Reale Napoli 1846), ne ordinò uno scavo
archeologico e, al di sotto di molti metri di residui
marini, fu dissotterrato il cd Tempio di Serapide,
che, nel corso dei secoli, è diventato il simbolo del
bradisismo flegreo.
Il complesso delle Terme, oggi situato all’interno
del Parco Archeologico di Baia, fu voluto da
Ottaviano Cesare Augusto, primo imperatore
romano (27 a. C. - 14 d. C.). Egli incaricò l’architetto
Sergio Orata di convogliare le sorgenti naturali
d’acqua calda presenti nell’area, in numerose
canalizzazioni che alimentavano diversi ambienti
attrezzati per la cura del corpo. Oggi, a causa dei
continui fenomeni bradisismici susseguitisi nel
tempo, dell’originaria Baia Imperiale rimane solo
la parte collinare. Scomparse quasi del tutto le
acque all’interno dell’area, resta comunque la
grandiosità delle costruzioni antiche presenti nel
Parco Archeologico che ci fa capire quale ricchezza
e sfarzo esistesse nella Baia antica.